5 Tipi di ETF in cui NON investire
Scoprire gli ETF giusti può essere la chiave per un portafoglio di successo, ma non tutti gli ETF meritano il tuo investimento. In questo articolo, esploro il mondo degli ETF, evidenziando 5 tipi che potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. Che si tratti di complessità, scarsa liquidità o inefficienza fiscale, ti fornirò tutte le informazioni di cui hai bisogno per fare scelte informate.
Se non sai cosa sono gli EFT e come sceglierli, ti consiglio di leggere questo articolo.
ETF tematici
La prima importante parte di EFT da evitare sono gli ETF tematici. Se deicidiamo di investire in ETF tematici, stiamo decidendo di sovrappesare un determinato tema o comunque una determinata industria all’interno del mercato. Quando sovrappesiamo qualcosa all’interno del portafoglio, dobbiamo sempre chiederci il perchè. Perchè nello specifico pensiamo che questo determinato tema possa rendere più del mercato? Alcuni studi dimostrano in realtà che questo tipo di ETF ha un alpha negativo in media in seguito a cinque anni dall’emissione, tra il -3,8% e il -1,5% a seconda del modello di analisi che si considera.
Si tratta di un alpha negativo molto importante. In realtà però, è molto facile da spiegare. Quando ci sarà il mercato per l’ETF tematico? Probabilmente quando c’è un maggior interesse sul mercato. Quando c’è un maggior interesse sul mercato? Quando i prezzi sono cresciuti tanto, e quindi quando i componenti di questi ETF tematici sono già cari.
Concludendo, gli ETF tematici sono un chiaro strumento di marketing per gli emittenti, così come uno strumento per accumulare costi maggiori perchè solitamente il TER di questa tipologia di strumenti è tendenzialmente molto più elevato rispetto ad altre tipologie di ETF. Considerate che gli ETF tematici occupano infatti circa un 18% della capitalizzazione del mercato degli ETF, ma allo stesso tempo contano per il 36% dei costi.
ETF di nicchia a bassa capitalizzazione
La seconda tipologia di ETF da evitare sono gli ETF di nicchia a bassa capitalizzazione. Questa non è una massima assoluta, ma è una cosa da considerare nel momento della selezione perchè questa tiplogia di ETF ha un rischio delisting molto più elevato. Infatti, un ETF che raccoglie pochi introiti potrebbe avere molti più costi dei suoi guadagni, e quindi essere dismesso dall’emittente perchè non conveniente.
Considerate comunque che se un ETF in cui avete investito viene delistato non andrete a perdere i vostri soldi, semplicemente gli asset al suo interno verranno liquidati e voi riceverete il risultato di queste liquidazioni. Il problema principale di questo saranno poi gli effetti fiscali generati, ossia eventuali plus e minus valenze da compensare.
ETF a distribuzione
Su questo qualcuno non sarà d’accordo, ma devo comunque inserirlo. La terza tipologia di ETF su cui non investire per me sono gli ETF a distribuzione. Gli ETF a distribuzione non sono da evitare a livello assoluto, ma se si è residenti fiscali in Italia tendenzialmente sono da evitare. Infatti, la tassazione che abbiamo sul dividendo è uguale a quella che abbiamo sul capital gain (ossia il 26%). La differenza però è che ricevendo un dividendo verremo tassati completamente, mentre vendendo quote di un ETF ad accumulo verremo tassati sulla quota marginale di capital gain.
Quindi, se avessimo ad esempio un 100% del capital gain nel momento in cui andremo a vendere 50% della vendita sarà quota capitale e 50% sarà rendimento, verremo quindi tassati del 26% sul totale del rendimento, quindi del 13% in totale. Nello specifico, questo ci permette di posticipare tantissime imposte da pagare.
Se sei interessato ad approfondire la differenza tra ETF a distribuzione e ad accumulo, ti consiglio di leggere questo articolo. Nel video qua sotto invece trovi una simulazione che ho fatto per comparare le due tipologie di ETF.
ETF che non si comprendono
La quarta tipologia di ETF da evitare sono gli ETF che non si comprendono. A meno che non si sia supportati da un professionista infatti, a livello comportamentale è essenziale investire su strumenti che si comprendono a pieno. Ci sono migliaia di ETF scambiati sul mercato europeo, ed è normale che qualcuno sia difficile da comprendere. Purtroppo capire come funzionano questi ETF è più difficile da capire rispetto ad esempio ad un ETF pesato per capitalizzazione di mercato, quindi semplicemente dove la percentuale di investimento sulle singole azione dipende dalla loro quotazione sui mercati.
Se non conosciamo questi strumenti e non siamo supportati da qualcuno che li conosca, il rischio è quello di investire per FOMO. Al contrario poi, nel caso in cui le cose non dovessero andare bene, il rischio è quello di farsi prendere di più dal panico perchè non sappiamo effettivamente come funziona lo strumento e quindi venderlo nel caso in cui vediamo il prezzo scendere.
ETF con opzioni
La quinta tipologia di ETF da evitare sono ETF che utilizzano strategie con opzioni. Questo non è da considerare in maniera assoluta, se lo si fa consapevolezza può anche andare bene. Allo stesso tempo però, ci sono una serie di ETF che per me sarebbe meglio evitare. Ad esempio, acquistare un ETF che vende opzioni call perchè ci da un dividendo molto più elevato rispetto all’indice è una cosa da evitare totalmente.
Spesso la vendita di opzioni può sembrare una manna dal cielo, noi semplicemente vendiamo opzioni, riceviamo un extra reddito e quindi avremo un rendimento superiore. In realtà non è proprio così, perchè in realtà la nostra vendita di opzioni va solo ad alimentare un altro payoff. Da una parte avremo un rendimento sicuro, però dall’altra stiamo vendendo in qualche modo la parte destra (quella positiva) della distribuzione dei rendimenti del nostro strumento, quindi sappiamo già che a un prezzo determinato noi venderemo tutti i rendimenti e non ci aggiudicheremo quindi i rendimenti superiori.
Questo mancato rendimento dello strumento è a sua volta un rendimento negativo. Inoltre, spesso questi rendimenti vengono distribuiti e non accumulati quindi di nuovo ci troveremo ad avere dividendi altissimi che vengono tassati e uno strumento che avrà rendimenti di apprezzamento del capitale decisamente mediocri.