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Lazy Portfolio: cosa sono i portafogli pigri?

Investire passivamente con una volatilità minima e poca volatilità è possibile? Oggi parliamo dei “Lazy portfolio”, ovvero i cosiddetti portafogli pigri. Vediamo quindi cos’è e come si crea un Lazy Portfolio efficace, quali sono i portafoglio pigri più famosi al mondo e quali sono vantaggi e svantaggi dei Lazy Portfolio per capire se questi possono fare al caso tuo.

Cos'è un Lazy Portfolio

Il mondo degli investimenti prevede degli approcci molto diversi tra loro. Gli investitori possono essere racchiusi in due grandi gruppi: 

  • chi gestisce i propri investimenti in modo attivo, attraverso lo stock picking ad esempio.
  • chi invece preferisce investire in modo passivo.
 

Ecco, il Lazy Portfolio riguarda proprio questo secondo tipo di investitore. Cos’è dunque un portafoglio pigro? Con il termine “Lazy Portfoglio” o in italiano “Portafoglio Pigro” si intende un portafoglio bilanciato con al suo interno diversi asset ben diversificati per massimizzare i rendimenti e minimizzare la volatilità durante qualsiasi condizione economica.

In altre parole, che ci sia crescita economica o decrescita economica, che ci sia alta inflazione o bassa inflazione, il Lazy Portfolio sarà in grado di minimizzare le perdite durante gli inevitabili crolli di mercato e sarà in grado di portare all’investitore dei rendimenti paragonabili a quelli dell’andamento del mercato stesso e con una volatilità piuttosto contenuta. Inoltre, la struttura alla base di questo portafoglio di investimenti permette di avere costi di gestione molto bassi a livello non solo economico, ma anche di tempo e di energie

Solitamente un Lazy Portfolio si costruisce attraverso una composizione di diversi strumenti come: Azioni, Obbligazioni, Commodities, REITs, Oro e asset class alternative. in questo video spiego tutto ciò che c’è da sapere sui portafogli pigri, analizzando i tre principali Lazy Portfolio con i loro vantaggi e i loro svantaggi.

 

Come creare un Lazy Portfolio

Nella pratica, un Lazy Portfolio si costruisce solitamente utilizzando degli ETF che replicano gli indici che vogliamo inserire nel nostro portafoglio. Fondamentale quando si scelgono gli ETF su cui investire è stare attenti ai costi di gestione. Soprattutto su orizzonti di tempo medio-lunghi come quelli che si hanno in questi casi, è molto importante ridurre i costi di gestione e le commissioni in modo da massimizzare i rendimenti.

Se vuoi approfondire altre variabili da considerare quando investi in ETF, yi consiglio di leggere l’articolo linkato. 

Esempi di Lazy Portfolio famosi

All Weather di Ray Dalio

Forse il più famoso Lazy Portfolio è l’All Weather di Ray DalioIl portafoglio pigro per eccellenza è composto da:

  • 30% di azioni large cap mondiali
  • 40% di year treasury bond a 20 anni americani
  • 15% di year treasury bond a 3-7 anni
  • 7.5% di oro
  • 7.5% di commodities


Questo portafoglio ha avuto un rendimento del 8.15% annualizzato negli ultimi 30 anni, con una deviazione standard di 6.66%.

 

Golden Butterfly Harry Browne

Un altro famosissimo portafoglio è il Golden Butterfly di Harry Browne, evoluzione di un altro Lazy Portfolio, il Permanent PortfolioChiamato così per la massiccia allocazione in oro, è composto da:

  • 20% di oro
  • 20% di azioni americane large cap
  • 20% azioni americane small cap
  • 20% year treasury bond a 20 anni americani
  • 20% treasury bond a 1-3 anni americani


Questo portafoglio ha avuto rendimenti del 8.36% annualizzato negli ultimi 30 anni, con una deviazione standard di 7.09%.

 

No Brainer Portfolio di Bill Bernstein

Per ultimo, non possiamo non parlare del No Brainer Portfolio, un portafoglio pensato da Bill BernsteinQuesto è composto da:

  • 25% di year treasury bond a 1-3 anni americani
  • 25% azioni large cap americane
  • 25% azioni small cap americane
  • 25% large cap mondiali ex-US.


Il
No Brainer ha avuto rendimenti del 8.13% annualizzato negli ultimi 30 anni, con una deviazione standard di 11.25%

Vantaggi di un portafoglio pigro

Una volta visto cosa sono i portafogli pigri viene spontaneo chiedersi se valga o meno la pena di costruirne uno. Ecco i 4 vantaggi che un “lazy portfolio” garantisce:

  1. Diversificazione: i portafogli pigri consento di diversificare su diverse asset class, riducendo notevolmente la volatilità dei nostri portafogli. È sempre possibile creare un portafoglio pigro con un singolo strumento (ad esempio un portafoglio 100% azionario americano) ma dobbiamo accettare una volatilità maggiore.
  2. Decorellazione: i portafogli pigri sono composti da strumenti decorrelati tra di loro, come bond e azioni, che permettono di navigare più sereni anche in condizioni di mercato dove un’asset class viene colpita.
  3. Performance: grazie alla diversificazione e alla decorrelazione di questi portafogli storicamente si sono ottenute buone performance anche quando singoli mercati sono scesi.
  4. Gestione: sono portafogli molto semplici da gestire, sia materialmente, perché richiedono solo di essere ribilanciati (magari su base trimestrale o semestrale) sia emotivamente, in quanto hanno una volatilità spesso inferiore rispetto alle singole asset class.

Svantaggi di un portafoglio pigro

Se da una parte abbiamo parlato dei vantaggi di questi portafogli, dall’altra parte non possiamo ignorare alcuni degli svantaggi principali:

  1. Rendimenti: alcuni strumenti hanno rendimenti inferiori rispetto ad un portafoglio 100% azionario, quindi un investitore che accetta la volatilità, potrebbe preferire accumulare su uno o più ETF azionari, accettandone la volatilità.
  2. Immutabilità: sono portafogli che non cambiano al mutare delle condizioni macroeconomiche, perché non lo ritengono necessario. L’idea di un portafoglio pigro è che la situazione macroeconomica è si mutabile, ma imprevedibile, e con una allocazione passiva possiamo essere in grado di assicurarci buoni rendimenti nelle varie condizioni economiche.
  3. Obbligazioni: molti dei portafogli più famosi sono stati creati in un momento storico in cui le obbligazioni avevano rendimenti rilevanti. Tuttavia la tendenza dell’ultimo decennio da parte delle economie sviluppate è quella di abbassare i tassi di interesse per stimolare l’economia, danneggiando i rendimenti delle obbligazioni. Questo ha dato un boost ai rendimenti di portafogli che avevano una buona dose di obbligazionario. In futuro questo sarà molto difficile, con il mercato obbligazionario che offre spesso ancora rendimenti reali negativi. Se vi interessa conoscere meglio il funzionamento delle obbligazioni ho fatto un video a riguardo

Lazy Portfolio: conviene per investire passivamente?

In conclusione, sì: possiamo dire che i portafogli pigri sono ottimi strumenti per l’investitore passivo, perché garantiscono buoni rendimenti con pochi sforzi di gestione, ma come ogni investimento vanno ponderati per trovare la migliore strategia che si adatta a noi.

Ci sono vari approcci che ogni investitore può prendere, e questi devono essere sempre sviluppati in relazione agli obiettivi e alla personalità dell’investitore. Non tutti gli investitori sono in grado di prendere gli stessi rischi e accettare la stessa volatilità. Qualsiasi sia la vostra scelta, l’importante è conoscere bene le asset class e gli strumenti che andrete a mettere nel vostro portafoglio.

Se vuoi approfondire la tua situazione e capire se un Lazy Portfolio fa al caso tuo in una consulenza finanziaria indipendente dedicata ai tuoi obiettivi finanziari, puoi prenotare una prima consulenza gratuita per analizzare la tua situazione con me.

Davide Ravera

Davide Ravera

Ciao, sono Davide Ravera, consulente finanziario indipendente iscritto all'Albo e al CFA Program. Dopo esperienze come analista equity, risk management e portfolio management presso due importanti banche austriache, ho intrapreso la strada come consulente finanziario autonomo per poter aver un impatto positivo sulle scelte finanziarie delle persone.