Investire la liquidità sul conto corrente

9 motivi per NON investire in obbligazioni ad alta cedola

Indice

Una delle più grandi questioni che tutti gli investitori si pongono, da sempre, è sul come utilizzare la liquidità in eccesso che in quel momento non vogliono investire in strumenti aggressivi, come possono essere ETF azionari o altri asset più o meno volatili.

In questo articolo vedremo quindi gli strumenti più utili per far rendere la nostra liquidità. Perché sì, anche detenere liquidità è una forma di investimento, e in quanto tale bisogna ponderare tutte le possibili alternative prima di prendere una decisione. 

Perché non tenere soldi sul conto corrente

Infatti detenere liquidità sul conto corrente ha due principali svantaggi: il primo è che non impieghiamo quel denaro per generare una rendita, il secondo è che il nostro potere d’acquisto viene eroso man mano dall’inflazione. Finché i tassi erano a zero e l’inflazione sotto al 2%, detenere liquidità poteva essere una scelta sensata, ma con il recente aumento dei tassi da parte della BCE (che ha portato il tasso base al 3%) e l’inflazione che in Italia è attualmente intorno al 10%, lasciare i soldi sul conto potrebbe non essere una mossa saggia.

L’aumento dei tassi d’interesse che si sta vedendo in tutto il mondo ha reso alcuni strumenti, che fino ad adesso erano poco attraenti, più interessanti. 

Molte persone detengono un cuscinetto di emergenza in grado di coprirli nell’eventualità di spese impreviste. Oggi non parlerò di quanto dovrebbe essere grande questo cuscinetto, tuttavia si potrebbe rivalutare, sulla base di quanto detto prima, quindi alta inflazione e rendimenti che stanno aumentando, di investirne una parte in strumenti poco volatili e facilmente liquidabili.

Dove investire la liquidità sul conto corrente?

Possiamo dividere gli investimenti in base alla gestione e in base all’orizzonte temporale.

Da una parte troviamo la gestione passiva degli ETF monetari e obbligazionari, che consente all’investitore di seguire l’andamento di un indice in modo passivo, dall’altra ci sono i fondi attivi, che vengono gestiti con lo scopo di ottenere una performance superiore rispetto a quella del benchmark. In questo video parleremo anche della gestione separata, dove il gestore opera attivamente.

Un gestione ancora più attiva è quella che può fare un investitore esperto nello scegliere in modo autonomo gli strumenti in cui investire, quindi obbligazioni corporate e titoli di stato. Chiaramente il rischio maggiore in questo caso è la difficoltà di diversificare il portafoglio.

Infine citiamo anche i conti deposito, che hanno la caratteristica di essere molto poco rischiosi, perché garantiti fino a 100k euro, e adatti per coloro che non hanno dimestichezza con gli strumenti finanziari più complessi. Ovviamente, bisogna considerare che a oggi la garanzia dei 100.000 euro è stata usata solo per piccoli istituti bancari, non è una garanzia infinita, e sarebbe tutta da testare in uno scenario di default di un big player bancario italiano che sicuramente potrebbe portare a un domino di problemi ad altri istituti finanziari italiani.

A questo punto dobbiamo valutare l’orizzonte temporale. L’idea di questo video è offrirvi spunti utili per decidere come investire la vostra liquidità, quindi l’orizzonte che ci interessa è brevissimo e breve.

Quando parliamo di orizzonte brevissimo, facciamo riferimento al tasso overnight, ovvero il tasso al quale le banche prestano denaro per 24ore, colmando esigenze di liquidità. L’orizzonte temporale in questo caso è effettivamente di un giorno, ma considerando i costi di transazione dovrebbe allargarsi almeno a qualche settimana o mese a seconda dell’ammontare delle transazioni.

Per tasso breve invece intendiamo una duration inferiore ad 1 anno, quindi bond ultrashort. 

Nell’articolo vedremo degli strumenti che operano su questi due orizzonti per dare la possibilità a voi risparmiatori di valutare in autonomia cosa fare con la vostra liquidità.

Un gestione ancora più attiva è quella che può fare un investitore esperto nello scegliere in modo autonomo gli strumenti in cui investire, quindi obbligazioni corporate e titoli di stato. Chiaramente il rischio maggiore in questo caso è la difficoltà di diversificare il portafoglio.

Infine citiamo anche i conti deposito, che hanno la caratteristica di essere molto poco rischiosi, perché garantiti fino a 100k euro, e adatti per coloro che non hanno dimestichezza con gli strumenti finanziari più complessi. Ovviamente, bisogna considerare che a oggi la garanzia dei 100.000 euro è stata usata solo per piccoli istituti bancari, non è una garanzia infinita, e sarebbe tutta da testare in uno scenario di default di un big player bancario italiano che sicuramente potrebbe portare a un domino di problemi ad altri istituti finanziari italiani.

A questo punto dobbiamo valutare l’orizzonte temporale. L’idea di questo video è offrirvi spunti utili per decidere come investire la vostra liquidità, quindi l’orizzonte che ci interessa è brevissimo e breve.

Quando parliamo di orizzonte brevissimo, facciamo riferimento al tasso overnight, ovvero il tasso al quale le banche prestano denaro per 24ore, colmando esigenze di liquidità. L’orizzonte temporale in questo caso è effettivamente di un giorno, ma considerando i costi di transazione dovrebbe allargarsi almeno a qualche settimana o mese a seconda dell’ammontare delle transazioni.

Per tasso breve invece intendiamo una duration inferiore ad 1 anno, quindi bond ultrashort. 

Nell’articolo vedremo degli strumenti che operano su questi due orizzonti per dare la possibilità a voi risparmiatori di valutare in autonomia cosa fare con la vostra liquidità.

Investire la liquidità in fondi monetari ed ETF

Il primo strumento che prendo in considerazione sono i fondi monetari. I fondi monetari si distinguono in base al fatto se il valore patrimoniale netto del fondo, varia o non varia. L’obiettivo di questi fondi è quello di garantire un rendimento superiore rispetto al tasso base overnight, andando ad investire in obbligazioni a breve termine e titoli di stato. I fondi monetari hanno un rating molto alto, possono essere smobilizzati velocemente e negli ultimi anni hanno avuto rendimenti negativi o vicini allo zero per i tassi base negativi in area euro.

Date queste premesse sembrerebbe inutile investire in questi fondi, tuttavia nel caso si volesse uscire da fondi azionari e parcheggiare la liquidità, si potrebbe ricorrere ai fondi monetari (degli stessi emittenti) per evitare di incorrere nelle commissioni di uscita. Inoltre, oggi, con tassi base più elevati, i fondi monetari possono dare rendimenti positivi.

Un esempio di fondo monetario è l’Amundi Euro Liquid Short Term SRI E C – FR0011176635: con commissioni di gestione= 0,5% e rendimenti a 10 e 1 anno di -0,24% e 0,11%.

Se non si vuole comprare un fondo monetario, perché i costi di gestione sono troppo alti oppure non ci piace lo stile di investimento del gestore del fondo, possiamo virare sempre su etf monetari per una gestione passiva e la replica di un indice.

In questo caso vi mostro il principale, ossia l’Xtrackers Overnight Rate Swap. Ovviamente questo strumento, come da nome, rende il tasso overnight tramite Swap, ossia si tratta di un ETF sintetico. Come funziona effettivamente un ETF sintetico? Xtrackers possiede un paniere sostitutivo e negozia un tasso swap con una serie di controparti. In cambio del rendimento del paniere sostitutivo che detiene, riceverà un rendimento di un indice stabilito, in questo caso tasso overnight più 8.5 punti base. L’ETF sintetivo viene spesso schifato sui social, ha effettivamente senso evitarlil? Si ovviamente un ETF sintetico aggiunge un layer di rischio, ossia quello della controparte, ma allo stesso tempo dà importanti vantaggi:

  • un tasso come quello overnight non sarebbe replicabile fisicamente
  • un esempio al di fuori del tema del video di oggi, ma che potrebbe interessare a tanti. Trattandosi di un rendimento tramite derivato (ossia lo swap), un ETF sintetico che replica rendimento di titoli azionari americani, ad esempio, è in grado di evitare la trattenuta alla fonte sul dividendo americano, con vantaggi importanti di rendimento sul medio-lungo periodo.

Investire la liquidità in ETF Bond Corporate Ultrashort

Se l’intenzione è quella di ricercare dei rendimenti più alti rispetto ad un fondo monetario tradizionale si può valutare gli etf di bond corporate ultrashort come alternativa. Questi possono avere una duration inferiore ai 6 mesi e maturity dei titoli all’interno del fondo inferiore ad 1 anno.

I rischi maggiori di questi strumenti dipendono dalla volatilità dei titoli (comunque molto bassa, basti pensare che iShares EUR Ultrashort Bond ha una volatilità intorno allo 0.4% su vari orizzonti temporali), questa dipende principalmente da duration (più alta è e più volatile sarà il titolo per una maggiore sensività ai cambi di rendimento) e dal rating delle obbligazioni che sono contenute nell’ETF, queste sono obbligazioni corporate (emesse da aziende private) e quindi con un rating tendenzialmente più basso rispetto a quello dei titoli di stato. 

Questi strumenti consentono una buona protezione contro i rialzi dei tassi d’interesse, per via della duration molto breve, e inoltre garantiscono rendimenti maggiori, ma il NAV tende a fluttuare a differenza di molti fondi monetari. Utilizzando degli etf però possiamo attraverso la diversificazione ridurre i rischi associati ai singoli bond.

Una buona opzione in questo caso potrebbe essere l’iShares EUR Ultrashort Bond a distribuzione, che detiene al suo interno obbligazioni corporate investment Grade con Scadenza: 0-1 anno (tasso fisso) e 0-3 anni (tasso variabile), per una duration effettiva sotto allo 0.4 e un rendimento medio ponderato superiore al 3% mentre registro.

Investire la liquidità in obbligazioni singole

Se non si vuole acquistare ETF obbligazionari, c’è sempre la possibilità di acquistare singole obbligazioni, con il vantaggio che nel caso si decida di acquistare titoli di stato italiani, la tassazione sulle plusvalenze è agevolata al 12,5%.

Attualmente i BTP garantiscono un rendimento interessante, che non consente di proteggere il capitale dall’inflazione ma su un arco pluriennale potrebbe essere appetibile per molti investitori, ricordandosi di non concentrare tutti i nostri rischi per orizzonti temporali molto lunghi sull’Italia. La politica monetaria particolarmente restrittiva portata avanti dalla BCE ha reso sicuramente più costoso per l’Italia raccogliere capitale. Il rischio è che lo stato non sia in grado di rifinanziare il proprio debito in futuro, anche se allo stato attuale è sicuramente improbabile.

Il problema se si decide di acquistare obbligazioni singole, che siano BTP o obbligazioni corporate, è la difficoltà nel diversificare il rischio emittente, perché i tagli minimi solitamente sono da 1000 quote e quindi è necessario disporre di capitali elevati se la diversificazione fosse una preoccupazione. 

Liquidità a breve termine gestione separata

Un’altra opzione per ridurre la volatilità è la gestione separata, come strumento per impiegare la liquidità a breve. Si tratta di una gestione assicurativa che è solo parzialmente influenzata dall’andamento dei mercati, perché la Compagnia assicurativa si impegna a fornire determinate prestazioni, assumendo su di sé i rischi di mercato. 

Il patrimonio è separato da ogni altro patrimonio della compagnia, perciò qualsiasi cosa succeda, i capitali delle Gestioni Separate sono al sicuro.

Da un punto di vista contabile la gestione separata non è volatile, perché i titoli che vengono acquistati (tipicamente titoli di stato e obbligazioni) vengono contabilizzati al costo di acquisto, quindi fino a quando non verranno venduti, il loro valore risulterà sempre uguale al costo di acquisto. Ma la gestione separata tende ad aumentare di valore nel tempo attraverso le cedole emesse dai titoli che ha in portafoglio. Il rendimento varia a seconda delle nuove emissioni obbligazionarie, negli ultimi anni abbiamo visto rendimenti intorno al 3%, ma potrebbe aumentare in futuro con la crescita dei tassi d’interesse. È quindi uno strumento utile per chi è particolarmente avverso alle fluttuazioni e alla volatilità.

La gestione separata è spesso molto diversificata, composta tipicamente da un portafoglio core e uno satellite (che persegue rendimenti più elevati, con rischi maggiori annessi), tuttavia due sono i grandi svantaggi di questo strumento:

  1. La selezione dei titoli dipende dal gestore, che può essere più o meno abile.
  2. I costi di questo tipo di prodotto sono piuttosto alti: si parla di un costo di gestione che varia tra 1-1,8%. I costi più pesanti da sostenere sono quelli di ingresso, che possono tranquillamente arrivare al 5%. 

La nulla volatilità dello strumento lo renderebbe utile per orizzonti temporali brevi, ma gli alti costi annullano questo vantaggio nel breve periodo.

Come investire la liquidità del conto corrente

Quali conclusioni possiamo trarre?

Per capire quale strumento è più adatto ad ognuno, bisogna prima farsi alcune domande:

  • Qual è la mia avversione al rischio?
  • Dispongo di abbastanza capitali per diversificare?
  • Ho le conoscenze per acquistare da solo i prodotti?
  • La volatilità mi spaventa?


Una volta risposto a queste domande si può scegliere lo strumento più adatto. Se il nostro orizzonte è molto breve e non abbiamo alcuna conoscenza tecnica, potremmo ricorrere ad un conto deposito per cercare di ottenere un rendimento, seppur minimo, dal nostro capitale. Chi avrà una maggiore avversione al rischio, un orizzonte più lungo ed è spaventato dalla volatilità, potrà ricorrere alla gestione separata, mentre chi ha le conoscenze di base per investire autonomamente, ma non molti capitali, potrà decidere di acquistare ETF obbligazionari. Se poi si dispone di capitali importanti e si ha il desiderio di esporsi ad un particolare paese o società si potrà ricorrere all’acquisto di obbligazioni o titoli di stato individuali.

Spero che l’articolo sia stato chiaro e utile, ma resto a disposizione per eventuali domande. Se desideri contattarmi per una consulenza finanziaria indipendente, puoi prenotare qui sotto la prima chiamata conoscitiva gratuita.

Davide Ravera

Davide Ravera

Ciao, sono Davide Ravera, consulente finanziario indipendente iscritto all'Albo e al CFA Program. Dopo esperienze come analista equity, risk management e portfolio management presso due importanti banche austriache, ho intrapreso la strada come consulente finanziario autonomo per poter aver un impatto positivo sulle scelte finanziarie delle persone.