L’oro ha registrato ottime performance dalla metà del 2024 e molti investitori si chiedono se sia ancora un asset conveniente nel 2025. In questo articolo analizzeremo le opportunità offerte dall’oro, i suoi vantaggi e rischi, le migliori strategie per investire e i fattori che ne influenzano il prezzo. Conviene ancora comprare oro nel 2025? Scopriamolo insieme.
Perché investire in oro? Vantaggi e svantaggi
Il 1971 è una data che segna l’inizio della fluttuazione libera del prezzo dell’oro, che da quel momento in poi fu determinato dalle dinamiche di domanda e offerta sul mercato globale. Senza più un vincolo con le valute, che invece si aveva con il sistema del Gold Standard, l’oro ha iniziato a essere percepito sempre di più come un bene rifugio contro l’inflazione e l’incertezza economica.
Vantaggi dell’investimento in oro
Nonostante non offra una protezione stabile contro l’inflazione nel breve periodo, è ampiamente riconosciuto che uno dei principali vantaggi dell’investire in oro deriva dalla sua funzione di copertura dall’inflazione nel lungo termine. Inoltre, la bassa correlazione dell’oro con i mercati finanziari tradizionali rafforza il suo ruolo di diversificatore in un portafoglio di lungo termine.
Questa scarsa correlazione indica che l’oro tende a muoversi in modo autonomo rispetto ai mercati azionari e obbligazionari, contribuendo così a diminuire la volatilità complessiva del portafoglio. In altre parole, quando i mercati delle azioni e delle obbligazioni registrano perdite, l’oro potrebbe non risentirne nella stessa misura, offrendo quindi una protezione al portafoglio contro i forti ribassi.
Anche da un punto di vista puramente logico, l’oro è un asset scarso ormai ampiamente riconosciuto come riserva di valore. Potrebbe essere vista come l’unica vera moneta mondiale, in quanto le altre monete hanno tutte un aspetto fiduciario. Questa è una grande differenza che abbiamo tra oro e obbligazioni di qualità, che viene spesso trascurata.
Svantaggi dell’investire in oro
Negli ultimi vent’anni, l’oro ha avuto delle performance positive, ma non è tutto ora quello che luccica (perdonate il gioco di parole). Uno dei principali svantaggi dell’investire in oro deriva infatti dalla sua elevata volatilità. Per esempio, nel 2015 l’oro ha subito un calo del -39,43%, mentre nel 2016 ha registrato un aumento del 56,29%. Questo comportamento lo rende molto più volatile rispetto ad altre asset class, come le obbligazioni o le azioni internazionali. Investire in oro, quindi, può risultare rischioso a causa di questa instabilità.
Inoltre, la bassa correlazione rispetto agli altri asset non significa bassi rischi: il prezzo dell’oro è guidato principalmente dal sentiment degli investitori, piuttosto che dai fondamentali economici. Questo fa sì che l’oro sia particolarmente sensibile a fattori comportamentali ed economici.
Infine, uno degli aspetti più importanti da considerare è il periodo di detenzione dell’investimento in oro. Gli esperti suggeriscono un orizzonte temporale minimo di dieci anni, dato il tempo necessario per recuperare le perdite subite durante i periodi di drawdown.
Oltre i benefici, risulta fondamentale descrivere anche le criticità dell’oro, come ad esempio i costi, espressi sia in termini diretti che in termini di costi opportunità.
L’oro, a differenza di titoli obbligazionari che pagano cedole o azioni che pagano dividendi, non producono alcun reddito. Detenere oro, quindi, comporta un costo opportunità, poiché le risorse investite in oro potrebbero essere impiegate in investimenti che offrono rendimenti più stabili nel tempo.
Conviene investire in oro nel 2025? Analisi del mercato attuale
Il contesto macroeconomico inevitabilmente influenza i mercati finanziari attuali e in particolare anche il mercato dell’oro, vediamo insieme quali possono essere alcune previsioni sul rendimento dell’oro nel 2025.
Solitamente l’oro, essendo considerato un bene rifugio, cresce molto quando è in corso una crisi finanziaria e le risorse fuggono dalle Borse. La situazione attuale è invece del tutto diversa: il prezzo dell’oro è salito e continua a salire mentre le Borse toccano costanti record storici. Questo può essere dovuto a diversi fattori, ma il principale sembra essere dovuto dall’acquisto di numerose Banche Centrali di sempre più riserve di oro negli ultimi mesi. Le principali motivazioni dietro a queste mosse includono la volontà di diversificare le riserve, di coprirsi dall’inflazione (oltre che da altri possibili rischi) e in generale di portare a termine differenti politiche monetarie, soprattutto legate a ridurre la propria dipendenza dal dollaro.
Concentrandosi invece sugli scenari futuri, sono diversi i possibili scenari stimati dagli analisti sulla base del contesto geopolitico e macroeconomico attuale.
Se da un lato, infatti, la riduzione dei tassi di interesse e un incremento delle riserve delle banche centrali potrebbe far toccare i 3.000 dollari l’oncia, d’altro canto bisogna anche menzionare uno scenario pessimistico nel quale una riduzione delle tensioni geopolitiche, dell’inflazione e un apprezzamento del dollaro potrebbero portare l’oro sotto i 1.800 dollari.
Per chi considera la possibilità di investire in oro, quindi, risulta fondamentale monitorare i possibili scenari in un contesto globalizzato e facilmente variabile.
Come investire in oro: tutte le opzioni disponibili
Quando si parla di investire in oro, esistono diverse modalità tra cui scegliere, ognuna con caratteristiche, vantaggi e rischi specifici.
Investire in oro fisico
L’oro fisico è la forma più tradizionale: si può acquistare sotto forma di lingotti e monete d’oro da rivenditori autorizzati, oppure optare per i gioielli, seppur con costi di lavorazione più elevati.
Investire in ETC sull’oro
Per chi preferisce un’alternativa più liquida e facilmente gestibile, esistono strumenti finanziari come gli ETF e gli ETC sull’oro, che replicano l’andamento del prezzo del metallo senza doverlo detenere fisicamente. Un’altra opzione è investire in fondi specializzati o in azioni di società minerarie, che offrono esposizione indiretta ma possono essere più volatili.
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Investire in oro digitale
Infine, nel panorama moderno stanno emergendo le soluzioni di oro digitale e tokenizzato, che permettono di acquistare e scambiare frazioni di oro tramite blockchain, con maggiore trasparenza e ridotti costi di gestione. Qualunque sia la scelta, è fondamentale comprendere le implicazioni fiscali e di custodia per trovare l’approccio più adatto alle proprie esigenze.
Oro fisico vs oro finanziario: quale scegliere?
Quando si decide di investire in oro, una delle scelte principali è tra oro fisico e oro finanziario. Entrambi gli approcci offrono vantaggi e svantaggi a seconda degli obiettivi e delle esigenze dell’investitore.
L’oro fisico (lingotti, monete e gioielli) garantisce il possesso diretto del metallo, eliminando il rischio di controparte e proteggendo dall’inflazione e dalle crisi economiche. Tuttavia, comporta costi di acquisto più elevati, spese di custodia e problematiche legate alla sicurezza. Inoltre, la vendita può essere meno immediata rispetto agli strumenti finanziari, e la tassazione varia in base alla detenzione e alla plusvalenza realizzata.
Gli ETF e gli ETC sull’oro offrono una soluzione più liquida e accessibile: permettono di esporsi al prezzo dell’oro senza doversi preoccupare di stoccaggio o sicurezza, con costi di gestione contenuti. Tuttavia, sono soggetti al rischio di emittente e non garantiscono il possesso fisico del metallo. Esistono anche i fondi sull’oro e le azioni minerarie, che offrono opportunità di crescita ma con una volatilità più elevata.
Meglio oro fisico o ETF? La scelta dipende dagli obiettivi: chi cerca una copertura dall’inflazione e una riserva di valore a lungo termine potrebbe preferire l’oro fisico, mentre chi punta a una maggiore liquidità e diversificazione potrebbe optare per strumenti finanziari.
Quando comprare oro? Strategie per massimizzare i rendimenti
Il market timing sull’oro si basa sull’idea di acquistare e vendere in momenti strategici per massimizzare i rendimenti. Tuttavia, cercare di prevedere i movimenti del prezzo dell’oro nel breve termine è estremamente complesso a causa della sua volatilità elevata e dell’influenza di fattori esterni, come i tassi di interesse e le politiche fiscali.
In generale, quando i tassi di interesse sono bassi, l’oro diventa più attraente per gli investitori, poiché asset come le obbligazioni offrono rendimenti inferiori. Questo porta a un aumento della domanda e, di conseguenza, del prezzo dell’oro. Al contrario, quando i tassi sono elevati, gli investitori tendono a preferire titoli a reddito fisso, riducendo l’attrattiva dell’oro e facendo scendere il suo prezzo. Attualmente, con le banche centrali orientate verso una politica di riduzione dei tassi, il prezzo dell’oro ha registrato performance significative, attirando un numero crescente di investitori. Per questo motivo, monitorare l’evoluzione delle politiche monetarie è fondamentale per avere una visione chiara delle prospettive future dell’oro.
Oltre al market timing, è cruciale considerare l’orizzonte temporale dell’investimento. Se l’obiettivo è di medio-lungo termine, una strategia corretta per investire in oro può essere quella buy & hold, riducendo l’impatto della volatilità di breve periodo. Un altro approccio è quello di adottare un Piano di Accumulo del Capitale (PAC), investendo somme periodiche per mediare il prezzo d’acquisto ed evitare il rischio di entrare sul mercato in un momento sfavorevole. La scelta tra un investimento in un’unica soluzione o tramite PAC dipende dalle esigenze personali e dalla propensione al rischio, fattori essenziali per costruire un’allocazione efficiente del capitale.
Tassazione degli investimenti in oro in Italia
L’oro da investimento è esente IVA, a condizione che rientri nelle seguenti categorie:
- oro fisico, come lingotti e monete d’oro per essere esenti da IVA devono soddisfare determinati standard, come il contenuto minimo di 99,5% di oro puro;
- deve esserci un chiaro intento di investimento, perché se così non fosse si pagherebbe l’IVA;
- le monete numismatiche o da collezione, sebbene siano fatte di oro, non sono generalmente esenti da IVA.
Le plusvalenze sull’oro fisico sono soggette a tassazione: si paga una tassa del 26% sulle plusvalenze da oro. La stessa tassazione viene applicata sulle monete da collezione.
ETF e ETC seguono la tassazione sulle rendite finanziarie: si paga il 26% sulla plusvalenza derivante dalla vendita di questi strumenti.
Errori da evitare quando si investe in oro
Investire in oro può essere vantaggioso, ma è fondamentale evitare alcuni errori comuni:
- Acquistare senza verificare la purezza: l’oro da investimento deve avere almeno 999,9 (24 carati) di purezza per essere facilmente rivendibile.
- Comprare da venditori non certificati: affidarsi solo a operatori autorizzati o con certificazione LBMA per evitare truffe.
- Ignorare i costi di custodia: conservare oro fisico comporta spese extra; gli ETF sull’oro possono essere un’alternativa più pratica.
- Pensare che l’oro sia sempre sicuro: il prezzo dell’oro è volatile e non sempre rappresenta un investimento redditizio.
- Dimenticare l’effetto dei tassi di interesse: quando i tassi salgono, l’oro perde attrattiva rispetto agli asset che generano rendimento.
- Adottare una mentalità speculativa: l’oro è più adatto a una strategia di protezione del capitale nel lungo periodo piuttosto che a operazioni speculative.
Evitare questi errori aiuta a investire in oro con maggiore consapevolezza e sicurezza.
Investire in oro o in argento: le differenze
Quando si valuta se investire in oro o in argento, è importante considerare le loro differenze in termini di stabilità, utilizzo e tassazione. L’oro è storicamente visto come un bene rifugio, meno volatile e più liquido, grazie al suo ruolo di riserva di valore e alla forte domanda nel settore finanziario e della gioielleria. Il suo prezzo è influenzato da fattori macroeconomici come inflazione e tassi di interesse, rendendolo un’opzione più stabile nel lungo periodo. L’argento, invece, ha una maggiore esposizione all’industria, essendo utilizzato in settori come elettronica ed energia solare, il che lo rende più soggetto a fluttuazioni di mercato. A livello fiscale, l’oro da investimento è esente IVA, mentre l’argento è generalmente soggetto al 22%, salvo acquisti in zone franche.
Scegliere tra oro e argento dipende dagli obiettivi: chi cerca protezione dalla volatilità potrebbe preferire l’oro, mentre chi punta a una crescita più dinamica potrebbe considerare l’argento per il suo potenziale di apprezzamento nel tempo.
Conclusione: L’oro è ancora un buon investimento?
Alla luce di quanto analizzato, la scelta di investire in oro dipende dalle proprie esigenze e dall’orizzonte temporale. Sebbene nel breve termine il suo prezzo sia influenzato da fattori come le politiche monetarie delle banche centrali e le condizioni geopolitiche, nel lungo periodo l’oro continua a rappresentare una solida riserva di valore. In un contesto di incertezze economiche e tensioni internazionali, mantiene il suo ruolo di bene rifugio, risultando una valida opzione per chi desidera proteggere il proprio patrimonio da eventi avversi. Tuttavia, per integrarlo efficacemente in un portafoglio diversificato, è essenziale valutarne l’incidenza rispetto agli altri asset.
Vuoi capire se l’oro è adatto alla tua strategia di investimento? Richiedi una consulenza personalizzata per costruire un portafoglio ottimizzato sulle tue esigenze!
FAQ – Investire in Oro nel 2025
Sì, all’interno di un portafoglio diversificato anche nel 2025 l’oro rimane un’ottima copertura contro l’inflazione e l’incertezza economica. Tuttavia, dipende dal contesto di mercato e macroeconomico, dai tassi di interesse e dalla strategia dell’investitore.
Dipende dall’obiettivo: l’oro fisico è ideale per chi cerca protezione a lungo termine, mentre gli ETF e ETC sull’oro sono più pratici per chi vuole liquidità e diversificazione senza dover gestire il metallo fisico.
L’oro fisico offre sicurezza e protezione, ma ha costi di custodia e minore liquidità. L’oro finanziario (ETF, ETC, fondi) è più liquido e gestibile, ma è soggetto alla volatilità dei mercati.
Si guadagna dall’apprezzamento del prezzo nel tempo e, in alcuni casi, dal trading tra fasi di rialzo e ribasso. L’oro non genera interessi o dividendi, quindi il rendimento dipende dall’andamento del mercato.
Il momento migliore per acquistare oro è quando i tassi di interesse sono bassi e l’inflazione è in crescita. Inoltre, l’oro tende ad apprezzarsi in periodi di crisi economica o incertezze geopolitiche.
Gli esperti consigliano di allocare tra il 5% e il 15% del portafoglio in oro per diversificazione e protezione dal rischio.
L’oro da investimento è esente IVA, ma le plusvalenze sono tassabili al 26% se venduto a un prezzo superiore a quello di acquisto. Gli ETF e ETC sono tassati come strumenti finanziari.
L’oro fisico va acquistato solo da rivenditori certificati, banche o zecche ufficiali. Gli strumenti finanziari legati all’oro vanno scelti tramite broker regolamentati e piattaforme affidabili.
I principali rischi sono:
- Volatilità del prezzo nel breve termine
- Costi di custodia e sicurezza per l’oro fisico
- Rischi di mercato per strumenti finanziari legati all’oro
Sì, attraverso ETC, ETF o PAC sull’oro è possibile investire anche con pochi euro al mese, senza dover acquistare lingotti o monete.