4 Errori che massacrano i rendimenti dei tuoi investimenti

4 Errori che massacrano i rendimenti dei tuoi investimenti

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In questo articolo parliamo di quattro errori che condizionano i tuoi rendimenti in un percorso di investimento, soprattutto in un percorso di investimento nel mercato azionario. Si tratta di errori che ho visto fare da tantissimi, che ho fatto io a mia volta in passato e quindi è molto utile conoscerli per cercare di evitarli. Non siamo dei computer, ma persone fatte di emozioni che agiscono in un mondo logico, governato dalle emozioni illogiche.

L'errore derivante dall'ancoraggio

Cosa si intende per ancoraggio? La classica situazione in cui partiamo da un valore a cui siamo ancorati e da lì aggiustiamo le nostre previsioni.

Un esempio che succede spesso è: per noi un’azione vale x (50 dollari), esce un’informazione negativa come ad esempio una trimestrale negativa e di conseguenza il valore “reale” si abbassa (30 dollar), per noi però il valore a cui siamo ancorati è 50 quindi il valore reale per noi è 45 dopo la notizia negativa.

La conseguenza principale è quindi vendiamo troppo tardi (con aggiustamenti al ribasso insufficienti) o troppo presto (con aggiustamenti al rialzo insufficienti)

L’unica soluzione è esserne consapevoli e sapere riconoscerlo, essendo in grado di “ripartire da 0” quando abbiamo una nuova informazione o inglobarla al meglio nella ricerca iniziale.

Il mental accounting, dare delle etichetti ai propri investimenti

Questo errore porta alla divisione del portafoglio per etichette, assegnando ad ogni investimento un obiettivo (pensione, acquisto casa, macchina, etc..). L’errore non è tanto dare degli obiettivi a questi investimenti, quanto più trattarli in maniera completamente svincolata fra di loro. La conseguenza più grave è infatti quella di non considerare il portafoglio nel suo completo.

E’ necessario infatti considerare anche il proprio portafoglio nella sua complessità in quanto un investitore potrebbe essere interessato a contribuire a questi portafoglio in momenti diversi per la decorrelazione delle asset class che ne fanno parte.

Un altro esempio di questo errore è quello di focalizzarsi sui rendimenti da dividendo anziché il sul rendimento totale del portafoglio per vivere dei dividendi e non toccare il capitale. Nella testa di chi viene colpito da questo bias il capital gain è parte del capitale, e non può essere usato per creare una rendita. Si genera quindi una tendenza a investire su dividendi alti e ignorare azioni che non danno dividendo o ne danno uno basso, avendo quindi un portafoglio sbilanciato e inefficiente.

L’unica soluzione in questo caso è quella di avere una Asset Allocation “tradizionale” ed efficiente rispetto al proprio profilo e ai propri obiettivi. Solo successivamente si dovrà determinare a quale scatola o a quale obiettivo appartiene l’investimento (auto, casa, …).

Effetto framing, avere una tolleranza al rischio diversa a seconda di quello che succede

Questo errore porta ad avere un’elaborazione di una situazione differente a seconda della presentazione della situazione. Ecco un possibile esempio: se si viene da un periodo di perdite ci si presenta più tolleranti al rischio perchè nella propria testa si vuole recuperare più rapidamente possibile le perdite. La conseguenza in questo caso è ovviamente quella di avere un portafoglio disallineato rispetto ai propri obiettivi.

Un altro esempio è quello che può succedere quando ci si concentra sulla volatilità come misura del rischio (nel breve termine) rispetto ad altri fattori di rischio perché si è concentrati sui movimenti nel breve anziche lungo.

La soluzione in questo caso è il reframing, nell’esempio precedente si deve inquadrare il tutto da una prospettiva differente e considerare che ci sono rischi piu importanti rispetto alla volatilita, come ad esempio il rischio di non risparmiare abbastanza, e focalizzarsi quindi sui rendimenti attesi rispetto alla volatilità.

L'euristica della disponibilità, stimare le probabilità a seconda di una prima idea impulsiva

Questo errore è quello che capita quando si danno dei giudizi in base a delle informazioni molto limitate a disposizione, che si giudicano essere però sufficienti.

E’ quello che succedere quando si generalizza, ad esempio una azione di un settore non ha fatto bene e si generalizza pensando che tutto il settore fa schifo. 

Il rischio in questo caso è quello di ridurre le possibilità di investimento e avere quindi una mancanza di diversificazione (fattori di rischio, geografica, … ).

Lo soluzione in questo caso è quella di sviluppare una strategia appropriata e valutare bene tutte le possibilità di investimento in modo razionale.

Davide Ravera

Davide Ravera

Ciao, sono Davide Ravera, consulente finanziario indipendente iscritto all'Albo e al CFA Program. Dopo esperienze come analista equity, risk management e portfolio management presso due importanti banche austriache, ho intrapreso la strada come consulente finanziario autonomo per poter aver un impatto positivo sulle scelte finanziarie delle persone.