Cos’è la consulenza previdenziale

La costruzione economica e demografica italiana rende la voce della pensione probabilmente la più importante per i giovani di oggi. In un sistema a ripartizione come quello italiano per il sistema pensionistico, la piramide rovesciata che descrive la distribuzione della popolazione fa capire la grave incertezza del giusto funzionamento negli anni a venire di questa protezione costruita dallo stato per farci godere in serenità gli anni meritati di riposo.

Scopri cos’è la consulenza previdenziale e come può aiutarti a pianificare il tuo futuro. Per maggiori informazioni per il tuo caso specifico, puoi prenotare una consulenza pensionistica.

Consulenza previdenziale pensionistica

Consulenza previdenziale

A sostenere questo quadro insicuro si riporta il tasso di sostituzione che altro non è che il rapporto tra l’assegno pensionistico e l’ultimo stipendio percepito e di come esso tende a mostrare nel corso degli anni una riduzione sostanziale del nostro reddito pensionistico rispetto a quanto si prendeva prima. Questi dati non provengono da analisi fatte da privati ma riportate direttamente nel sito INPS (quindi da chi ci dovrebbe dare i soldi poi) a conferma della veridicità del problema al quale si sta andando incontro. Si riporta ad esempio che un dipendente privato nel 2020 che percepiva il 72,5%, nel 2040 si ritroverà con solo il 60%. Ugualmente un lavoratore autonomo passerà dal 55,5% al 46% nello stesso arco temporale. Questi movimenti hanno (o avrebbero) la capacità, data la loro importanza, di far cambiare il nostro tenore di vita e soprattutto abitudini alle quali ci saremmo abituati percependo un certo reddito.

Pensioni a rischio: come agire?

A sostenere questo quadro insicuro si riporta il tasso di sostituzione che altro non è che il rapporto tra l’assegno pensionistico e l’ultimo stipendio percepito e di come esso tende a mostrare nel corso degli anni una riduzione sostanziale del nostro reddito pensionistico rispetto a quanto si prendeva prima. Questi dati non provengono da analisi fatte da privati ma riportate direttamente nel sito INPS (quindi da chi ci dovrebbe dare i soldi poi) a conferma della veridicità del problema al quale si sta andando incontro. Si riporta ad esempio che un dipendente privato nel 2020 che percepiva il 72,5%, nel 2040 si ritroverà con solo il 60%. Ugualmente un lavoratore autonomo passerà dal 55,5% al 46% nello stesso arco temporale. Questi movimenti hanno (o avrebbero) la capacità, data la loro importanza, di far cambiare il nostro tenore di vita e soprattutto abitudini alle quali ci saremmo abituati percependo un certo reddito.

Prima di descrivere quale siano le positività che si possono creare tramite una consulenza previdenziale è importante capire gli svantaggi creati dall’incertezza dell’età alla quale ci sarà permesso andare in pensione e alla pesante svalutazione che il nostro patrimonio, di liquidazione prima e di rata mensile poi, subisce una volta che ci viene restituito al termine della nostra età lavorativa. Ma tutto questo può essere bilanciato e superato con una soluzione complementare, adiacente a quanto viene già fatto per obbligo di legge. Uno studio riporta come le persone nate nel 1960 andranno in pensione con un tasso di sostituzione del 71% mentre per coloro nati nel 1990 toccherà il 48% dell’ultimo stipendio. A questo si andrà ad aggiungere uno scarto di circa il 20% tra donne e uomini, andando a compromettere ulteriormente la stabilità sociale del paese.

A cosa serve la consulenza previdenziale?

Come per la costruzione di un portafoglio o consulenza generale, nel servizio di consulenza previdenziale non si ha l’intenzione di vendere pacchetti di prodotti dove all’interno si possono trovare costi di sottoscrizione o di commissione annuali sostanziosi che vanno poi a erodere le performance. Proprio perché tramite la consulenza indipendente si procede per prodotti più economici e pensati su misura, si andrà a recuperare nel lungo periodo quanto speso inizialmente per la consulenza.

Difatti l’utilità della figura del consulente indipendente sarà varare le migliori offerte come ad esempio nel caso in cui si volesse entrare a far parte di un fondo pensione negoziale (chiuso), riservato a determinate categorie di lavoratori o aperto, in base al rendimento previsto e alla tassazione alla quale si andrà incontro a seconda della nostra situazione patrimoniale e di investimento. Sommato a queste due possibili soluzioni, molte altre idee di investimento potrebbero essere vagliate rendendo la figura del consulente necessaria per poter costruire propriamente una copertura previdenziale idonea sulla quale dovremmo fare affidamento.

Pianificazione previdenziale: quando farla?

La pianificazione previdenziale è un’analisi aggiuntiva che serve a programmare ed eseguire con il dovuto anticipo rispetto all’età di pensionamento mira ad individuare con precisione le risorse della pensione pubblica e capire come possono essere accompagnate nella maniera più efficiente possibile. Questo prevede un contorno di comprensione su situazione lavorativa, contributiva attuale, analisi dell’estratto conto contributivo storico con eventuali aggiustamenti, contribuzioni volontarie, eventuali esigenze di ricongiunzioni e totalizzazioni. Si stima ovviamente anche in base alle normative vigenti quali siano gli importi di trattamento pensionistico e dell’età di pensionamento con una determinazione del gap tra il reddito desiderato e quanto ci spetta al momento del pensionamento. Una volta che viene fatto questo processo si andrà a definire quale piano previdenziale sia migliore in vigore a quanto detto precedentemente, a seconda di tassazione e patrimonio disponibile. 
 
Questa comprensione del gap permetterà di allocare risorse per coprire il vuoto che si creerebbe tra quanto si desidera e quanto realmente percepiremo al momento della pensione. Il consulente nell’analisi dunque capirà come distribuire le risorse e quanto dovrà ammontare la somma versata per coprire il fabbisogno integrativo che intendiamo percepire. Per poter fare questo si utilizzeranno differenti strumenti che a seconda della profilatura del cliente si preferiranno certe modalità su altre: 
 
  • Fondi pensione (preesistenti, negoziali, aperti)
  • Forme individuali di previdenza
  • Investimenti diretti nei mercati finanziari e immobiliari (capitali finanziari, rendite finanziarie, capitali immobiliari. rendite immobiliari)
  • Combinazione di più modalità
 
Per concludere la prima fase introduttiva di presentazione bisogna parlare del monitoraggio successivo alla stesura del Piano ugualmente importante per garantire l’efficacia del lavoro svolto. Si deve tenere in considerazione un eventuale cambio strutturale dell’attività lavorativa che andrà necessariamente ad impattare quanto andremo ad investire per la nostra pensione integrativa ed altre criticità. In ugual modo tenere sotto controllo il tasso di crescita del reddito per cercare di rientrare nelle fasce previste e degli esami che vanno a controllare la qualità dei prodotti previdenziali con possibili modifiche dell’asset allocation o riallocazione su nuovi prodotti più efficienti in termini di costi e rendimenti.

I vantaggi fiscali

I vantaggi della consulenza pensionistica sono molteplici, soprattutto a livello fiscale. Un esempio portato è quello di un cliente avente un aliquota IRPEF pari al 35% il quale va ad investire 5000€ in un PIP, oppure un fondo pensione aperto o chiuso. Oltre al guadagno dato dal capitale che maturerà negli anni, il lavoratore avrà modo di ritrovarsi entro fine 2023 un risparmio fiscale di 1800€ che potrà poi reinvestire come meglio crede.

Seppur possa sembrare poi vincolante in termini di impegno preso, il governo italiano dà comunque margine di manovra in caso di difficoltà. Se ad esempio ci fosse bisogno di liquidità per spese ritenute essenziali, ma che vanno a racchiudere i principali bisogni che si creano nel corso della vita, vi è la possibilità di ritiro per un margine che va dal 50 al 100% di quanto messo.

Differenza tra pianificazione finanziaria e previdenziale?

Per completare l’introduzione al servizio oramai sempre più necessario, facciamo una distinzione di quello che può essere la pianificazione finanziaria con quella previdenziale. Abbiamo da una parte la finanziaria che include la previdenziale ma ovviamente non il contrario. La scelta dell’investimento per andare a completare il nostro assegno pensionistico avviene sulla base dello scrutinio della situazione finanziaria complessiva. Si ha dunque necessità di capire come allocare al meglio le risorse sotto la completa direttiva del cliente mosso dalle sue esigenze (che possono distinguersi dalle varie spese, introiti, previsione di pensione futura etc). All’interno di una pianificazione finanziaria, la pianificazione previdenziale è quella che per ovvie ragioni (spesso) si mantiene su un orizzonte temporale più lungo e proprio per questo ci saranno delle attenzioni diverse nella costruzione della strategia di investimento.

Colmare il Gap Previdenziale è dunque fondamentale per avere a disposizione una rendita vitalizia futura che permetta di coprire l’assegno pensionistico insufficiente. Si ricorda che il mercato è regolamentato, sicuro e soprattutto ricco di vantaggi fiscali. Se si aderisse ad un fondo negoziale si potrebbero dedurre dal reddito complessivo annuo i contributi versati al fondo pensione al limite di 5.164,57 euro. Questo importo è già compreso dell’eventuale contributo del tuo datore di lavoro escludendo dalla deduzione la quota del TFR. Oltretutto i rendimenti maturati dal fondo pensione sono soggetti all’imposta del 20%, molto più convenienti del 26% applicati alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario. Se invece si dovessero investire in fondi con all’interno titoli di Stato, bisognerebbe considerare altre situazioni ancora.

Se stai pensando al tuo futuro e desideri prenotare una consulenza finanziaria pensionistica per valutare insieme le miglior soluzioni previdenziali puoi farlo qui sotto. Come consulente finanziario indipendente sarò lieto di aiutarti con un’analisi pensionistica completa e nella scelta del miglior fondo pensione per il tuo caso specifico, sempre nel tuo esclusivo interesse.

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Il mio servizio di consulenza previdenziale non costituisce una consulenza finanziaria personalizzata completa in quanto è focalizzato sulla sola analisi pensionistica. Per una pianificazione finanziaria completa puoi valutare il servizio di consulenza finanziaria personalizzata, che comprende un percorso di collaborazione valida tutto l’anno. Il servizio acquistato ha validità di 1 anno dalla data di acquisto. Sarà possibile riprogrammare gli appuntamenti con una comunicazione ALMENO 24 ORE prima dell’inizio della chiamata. In caso di ripensamento, sarà possibile richiedere un rimborso:

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